In un contesto lavorativo sempre più orientato al benessere dei dipendenti e alla produttività, la scelta di mobili ergonomici gioca un ruolo fondamentale sulle performance. Questi mobili non sono semplici accessori d’arredo, ma elementi fondamentali che influenzano direttamente la salute, la motivazione e l’efficacia del personale. In quest’articolo approfondiremo il perché investire in un arredamento ergonomico non sia solo una questione legata al comfort oppure una strategia intelligente per ottimizzare le prestazioni lavorative e prevenire problemi di salute, bensì un vero e proprio obbligo legislativo da parte del datore di lavoro nei confronti dei dipendenti.
L’importanza dei mobili ergonomici per lavorare
Garantire il giusto comfort sul luogo di lavoro non riguarda solo la salute e il benessere, ma anche la produttività. I dipendenti che lavorano in ambienti ergonomici sono più concentrati e produttivi. Infatti, i mobili ergonomici riducono le distrazioni causate dal disagio fisico e consentono ai professionisti di focalizzarsi meglio sui propri task. Una postura corretta e un ambiente ben progettato contribuiscono a una maggiore efficienza e una minore fatica, migliorando così le performance.
Se questo tema è sempre stato estremamente importante (ma spesso sottovalutato) nel corso dei decenni, dalla pandemia in poi è diventato estremamente fondamentale considerarlo perché per moltissimi dipendenti le postazioni di lavoro non sono più solo in azienda, bensì anche all’interno delle proprie case. Sappiamo bene che l’impatto della pandemia ha generato una serie di effetti che si protrarranno inevitabilmente nel medio e lungo termine sulle nostre abitudini di vita e di lavoro. Per tale ragione, Fellowes, principale fornitore di soluzioni per la produttività, il benessere e la sicurezza al lavoro, con cui collaboriamo da tempo per tali ragioni, ha voluto indagare gli effetti di questo cambiamento epocale sulla salute fisica e mentale dei lavoratori, commissionando nel 2020 uno studio europeo all’azienda Atomik Research.
Lo studio è stato condotto su un campione di 7000 impiegati d’ufficio in 7 paesi europei: Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Italia, Olanda e Polonia (1000 intervistati per ciascun Paese). Ogni intervistato ha trascorso almeno 4 mesi in smartworking a causa del Coronavirus.
Dall’indagine è emerso che tra gli intervistati:
- il 66% ritiene fondamentale che il lavoro domestico sia oggetto di regolamentazione legislativa
- il 54% non ha mai effettuato un’analisi dei rischi della postazione di lavoro a casa
- il 53% degli impiegati non conosce o non comprende appieno i propri diritti
- l’87% vorrebbe continuare a lavorare da casa nel lungo termine
- il 47% vorrebbe lavorare da casa soltanto un paio di giorni alla settimana
Inoltre, tra di essi:
- il 51% afferma di soffrire di stanchezza oculare
- il 32% afferma di soffrire di torcicollo
- il 30% afferma di soffrire di mal di schiena
- il 48% afferma di soffrire di mal di testa
Il fatto che dalla pandemia in poi si siano completamente riscritte le metodologie di lavoro rende ancora più importante assicurarsi che le postazioni dei dipendenti (anche quelle da remoto) siano ergonomiche e non compromettano in alcun modo la salute psicofisica.
Il datore di lavoro è obbligato, secondo la Direttiva CE 90/270/EEC e il Decreto 81/2008 a condurre un’analisi dei rischi connessi alla postazione di lavoro. Il mancato rispetto degli obblighi connessi alla postazione di lavoro è punito con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da €2.740 fino a €7.014,40.
Gli aspetti principali che deve valutare (sia in ufficio che per la postazione di lavoro da remoto) sono:
- Rischi per la vista e per gli occhi
- Problemi legati alla postura e all’affaticamento fisico o mentale
- Condizioni ergonomiche e di igiene ambientale
Investire in mobili ergonomici significa prendersi cura della salute dei propri collaboratori, riducendo il rischio di malattie e migliorando il loro benessere. Problemi di salute legati a una cattiva postura possono tradursi in malattie croniche e, conseguentemente, in un incremento dell’assenteismo che danneggia l’ecosistema aziendale.
Quali sono le zone a cui bisogna prestare maggior attenzione quando si valuta l’ergonomia delle postazioni di lavoro per evitare di compromettere le performance e la salute dei dipendenti? L’azienda Fellowes ne identifica quattro e qui di seguito approfondiamo ognuna di esse in relazione ai dati evinti dalla sua ricerca del 2016 commissionata a Loudhouse.
Zona 1 – la schiena
Il 97% dei dipendenti italiani ha confessato di stare seduto alla scrivania senza mai muoversi. Passare ore seduti sulla sedia senza un adeguato sostegno per le gambe e la schiena può portare a cattiva circolazione, mal di schiena e stanchezza generale.
Esistono, fortunatamente, soluzioni semplici che permettono di migliorare l’ergonomia della propria postazione di lavoro e ridurre questi rischi.
Innanzitutto, è fondamentale regolare l’altezza della sedia in modo che le mani possano appoggiare comodamente sulla scrivania. Le braccia dovrebbero formare un angolo retto, mentre le ginocchia sarebbe ideale piegarle a circa 90 gradi. I piedi dovrebbero toccare saldamente il pavimento. Se ciò non è possibile, l’utilizzo di un poggiapiedi può essere di grande aiuto. Ti consigliamo di prestare attenzione che la parte posteriore delle ginocchia non urti contro la seduta, così da assicurarti che il flusso sanguigno sia ottimale e la pressione sui nervi si riduca. Anche lo spazio sotto la scrivania gioca un ruolo importante: dev’essere sufficiente per consentire movimenti confortevoli delle gambe.
Mantenere una posizione corretta durante le ore di lavoro significa anche garantire che la schiena sia completamente a contatto con lo schienale della sedia. Utilizzare un supporto posteriore sagomato può fornire il sostegno necessario nella regione lombare per lavorare in tutta comodità mantenendo una postura naturale e non dolorosa.
Infine, l’ergonomia della postazione di lavoro include anche la regolazione dell’altezza del monitor: lo schermo dovrebbe essere posizionato all’altezza degli occhi per evitare sforzi eccessivi del collo o della colonna vertebrale. Tutti questi accorgimenti contribuiscono non solo a migliorare il comfort, ma anche a incrementare la produttività e il benessere del professionista.
Zona 2 – pressione dei polsi
Oltre il 31% degli impiegati dell’indagine ha riferito di soffrire di dolori ai polsi o alle braccia a causa del lavoro al computer. Questo problema è spesso legato alla digitazione prolungata sulla tastiera o all’uso del mouse senza il giusto supporto, il che può portare anche l’insorgere di patologie come la sindrome del tunnel carpale.
Sono tre gli scenari ricorrenti quando parliamo di un inadeguato supporto per il polso nella propria postazione di lavoro:
- Pieghi il polso all’indietro contro la scrivania a causa di una sedia troppo alta, una cattiva abitudine oppure per l’assenza di un supporto adeguato
- Lasci le mani sospese mentre digiti, perché hai la tastiera posizionata troppo lontano o inclinata verso il monitor, senza alcun supporto che fornisca il giusto sostegno ai polsi.
- Tendi ad appoggiare i polsi sul bordo del tavolo, perché la tastiera o il mouse sono troppo vicini al bordo oppure la sedia è regolata troppo in basso.
Per risolvere questi problemi, è importante mantenere gli avambracci paralleli al pavimento e formare un angolo tra i 90 e i 105 gradi con il braccio, assicurandosi che i palmi siano all’altezza o leggermente al di sotto del livello del gomito. L’altezza della sedia e della scrivania deve essere regolata per consentire una postura corretta, evitando di appoggiare i polsi direttamente sul bordo o di lasciare le mani sospese sopra la tastiera.
Per un comfort ottimale, l’angolo tra la mano e il polso durante il lavoro dovrebbe essere mantenuto a 0°, il che può essere sperimentato in modo estremamente naturale mediante l’utilizzo di un poggiapolsi ergonomico.
Se lavori su un laptop per lunghi periodi, considera l’uso di una tastiera esterna con angolo di inclinazione regolabile, che ti permetterà di mantenere una posizione più naturale ed evitare di affaticare i polsi.
Zona 3 – Zona cervicale
Il 90% degli impiegati intervistati ritiene che le cattive abitudini durante il lavoro contribuiscano a provocare o aumentare il dolore al collo. Piegarsi in avanti e inclinare la testa verso l’alto o verso il basso per guardare lo schermo può creare una notevole tensione, causando dolori cronici nella zona cervicale.
Per fortuna, esistono varie strategie che puoi adottare per migliorare la postura e ridurre questi fastidi.
Per cominciare, consigliamo di riposizionare il monitor: deve trovarsi lateralmente rispetto alla finestra, a una distanza di almeno un metro, per evitare riflessi di luce naturale o artificiale che potrebbero distrarre o affaticare la vista. Idealmente, dovrebbe essere posizionato direttamente davanti alla persona che lo usa, a una distanza compresa tra 40 e 75 cm dal viso. Inoltre, il bordo superiore dello schermo dovrebbe trovarsi all’altezza degli occhi o leggermente al di sotto.
È importante evitare di torcere il busto o di piegarsi verso lo schermo, perché questi movimenti possono aggravare la tensione muscolare. Anche il contrasto e la luminosità dello schermo devono essere regolati adeguatamente alle necessità della propria vista, per evitare qualsiasi sforzo fisico e oculare. Inoltre, aumentare o diminuire le dimensioni dei caratteri e delle icone può aiutare a leggere più facilmente senza dover avvicinare o allontanare la testa.
Per quanto riguarda l’uso di documenti cartacei durante il lavoro, posizionarli vicino allo schermo del monitor mediante l’utilizzo di un leggio consente di evitare di girare continuamente la testa, mantenendo così una postura più comoda. Il leggio dev’essere all’altezza e alla distanza giusta dell’occhio dominante, così da non affaticare la vista. Alcuni leggii possono anche essere multifunzionali, fungendo da lavagne magnetiche o consentendo di prendere appunti con un pennarello. Possono anche essere usati come supporto per tablet, particolarmente utile se lo spazio sulla scrivania è limitato.
Zona 4 – problemi di riduzione dell’attività
Il 92% degli impiegati italiani concorda sul fatto che il comfort al lavoro abbia un impatto positivo sulla qualità della vita. Un ambiente di lavoro ben organizzato e confortevole può fare la differenza tra una giornata produttiva e una piena di distrazioni e procrastinazioni.
Innanzitutto, è importante avere a disposizione abbastanza spazio per svolgere comodamente il proprio lavoro. Se la scrivania è troppo piccola, va considerato l’utilizzo di supporti multiuso o impilabili, come vaschette portadocumenti, che permettono di sfruttare al meglio lo spazio disponibile in altezza senza creare disordine.
Un consiglio utile potrebbe essere quello di posizionare a portata di mano gli strumenti e i materiali usati frequentemente, in modo da poterli raggiungere facilmente anche solo allungando il braccio. Questo non solo riduce il tempo impiegato nel cercare gli oggetti in questione, ma evita di far compiere alla persona movimenti scomodi che possono causare affaticamento o tensioni muscolari.
Infine, consigliamo di valutare attentamente l’importanza della qualità dell’aria e della luce naturale. Una buona ventilazione e l’uso di piante possono migliorare l’ambiente, riducendo l’impatto negativo di una cattiva qualità dell’aria sulla salute e la produttività. Inoltre, le postazioni di lavoro (sia in azienda che a casa) dovrebbero sempre trovarsi nei pressi di fonti di luce naturale che evitino l’affaticamento oculare e, soprattutto, stimolino il buonumore e la produttività che diventano più carenti quando si lavora per lunghi periodi in zone buie o illuminate esclusivamente (o prevalentemente) da luce artificiale.
Come scegliere la sedia migliore per te
Per essere davvero performante in termini di ergonomia, una sedia deve possedere una serie di caratteristiche specifiche che ottimizzino il comfort e prevengano i problemi muscoloscheletrici. Tra questi evidenziamo:
- La possibilità di regolare l’altezza del sedile
- Supporto lombare regolabile
- Schienale inclinabile
- Seduta larga e profonda
- Braccioli regolabili
- Meccanismo di sincronia che consente al sedile e allo schienale di muoversi in modo coordinato
- Rivestimento traspirante
- Piedini robusti e stabili, con ruote adatte al tipo di pavimento
- Meccanismo di regolazione dell’angolo di inclinazione della seduta
Per rendere ancora più comoda e performante la seduta della tua postazione, ti consigliamo di utilizzare:
- Supporti per lo schienale: ne esistono tantissimi diversi tra loro in base alle tue specifiche necessità e alla tipologia di sedia
- Poggiapiedi: puoi scegliere tra quelli tradizionali e i modelli più avanzati che incorporano anche degli innovativi sistemi di massaggio per stimolare la circolazione
Scrivanie ergonomiche
Una scrivania ergonomica è fondamentale per garantire una postura corretta e un comfort ottimale durante le ore di lavoro. Quali sono i parametri da valutare per determinare la qualità di una scrivania ergonomica? Qui di seguito ti elenchiamo i punti fondamentali.
- Possibilità di regolare l’altezza
- Deve avere spazio sufficiente per consentire una postura comoda e naturale
- La profondità dev’essere sufficiente per permettere il posizionamento del monitor a una distanza appropriata dal corpo (generalmente tra 50 e 70 cm)
- Deve prevedere soluzioni per la gestione dei cavi
- Dev’essere stabile e robusta per garantire un utilizzo sicuro e confortevole
Postazione di lavoro sit-stand: che cos’è?
Una postazione di lavoro sit-stand permette di creare uno spazio in cui si possono svolgere le proprie mansioni da scrivania sia in piedi che seduti. Questo approccio non solo promuove un cambiamento positivo nella routine lavorativa, ma contribuisce anche a migliorare la salute e il benessere dei lavoratori. Il cuore di una postazione sit-stand efficace è una scrivania ad altezza regolabile, che consente di adattare facilmente il piano di lavoro all’altezza desiderata. I modelli più innovativi permettono di alternare l’altezza in maniera facile e veloce con un solo pulsante grazie al meccanismo elettrico digitale integrato.
Oltre alla scrivania, anche i supporti regolabili per monitor e tastiera sono elementi fondamentali in una postazione sit-stand. Questi accessori consentono di posizionare lo schermo e la tastiera all’altezza ideale, riducendo l’affaticamento del collo e delle spalle. Inoltre, per ottimizzare ulteriormente il sit-stand, consigliamo la scelta di tappetini ergonomici da polso progettati specificamente per questo tipo di postazione.
L’importanza di implementare il braccio monitor
Sedere di fronte al monitor e alla giusta altezza e distanza dagli occhi può aiutare a ridurre o eliminare il disagio provocato dall’esigenza di inclinare il capo in avanti o muovere la testa su e giù per guardare lo schermo. Fino ad ora, per sopperire a queste necessità, abbiamo parlato dell’importanza di una seduta ergonomica e illustrato le più avanguardiste proposte tra le scrivanie moderne. Nonostante ciò, è necessario sottolineare che per rendere davvero comoda una postazione di lavoro bisogna implementare alcuni accessori che potenzino il benessere della persona e le performance lavorative. Tra di essi, il braccio monitor è il più importante perché aiuta a ridurre le tensioni di collo e spalle, contribuisce all’aumento della produttività e ottimizza anche gli spazi di lavoro più piccoli.
Ancora più specifico in termini di praticità ed efficienza è un braccio monitor doppio o triplo (sul quale montare dunque più di un monitor per lavorare più comodamente) perché permette di guadagnare tempo prezioso mentre si lavora al computer e diminuisce il rischio di CVS (Computer Vision Syndrome) ossia l’affaticamento visivo dovuto all’uso prolungato di un singolo schermo.
Il braccio (o i bracci) monitor può essere montato sulla propria scrivania ma anche alla parete, in base alle proprie esigenze e al modello scelto. Inoltre, è possibile scegliere tra un braccio mobile che può essere spostato in diverse direzioni (ideale per chi ha bisogno di modificare frequentemente la posizione del monitor, sia per condividere lo schermo con colleghi), oppure un braccio fisso, comodo per postazioni di lavoro dove la configurazione rimane costante (adatto a uffici tradizionali, oppure in postazioni con spazio limitato e, soprattutto, quando si ha la certezza di non dover lavorare in team).
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